Andreas Resch: Marianna Cope

MARIANNA COPE
(al secolo: Barbara)
(1838-1889)

RELIGOSA PROFESSA
DEL TERZ’ORDINE FRANCESCANO
DI SYRACUSE

Santa: 21 ottobre 2012
Festa: 9 agosto

MARIANNA (Barbara) COPE nacque il 23 gennaio 1838 a Heppenheim in Germania. Era il quinto bambino di Peter Koob (1787-1862) e Barbara Witzenbacher (1803-­1872) che vivevano del misero guadagno di agricoltori. Al battesimo ricevette i nomi Maria Anna Barbara.

Nel 1840, quando la bimba aveva due anni, la famiglia emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi nella città di Utica nello Stato di New York. Ottenuta la cittadinanza americana, suo padre cambiò il cognome Koob per tutta la famiglia nel nome anglicizzato Cope. A Utica divennero membri della parrocchia di San Giuseppe e Maria frequentava la scuola parrocchiale.

Nel 1848 fece la Prima Comunione e in quest’ambiente della parrocchia fiorì la sua vo­cazione allo stato religioso. Tale desiderio dovette essere accantonato, perché le condizioni economiche della famiglia non permettevano il suo allontanamento.

Infatti, quando stava nell’ottava classe, il padre fu dichiarato invalido e Maria dovette lavorare in una fabbrica per dare una mano ai bisogni della famiglia, cresciuta nel frattempo di altri tre fratelli.
Solo dopo la morte del padre, nel 1862, 24 anni, poté realizzare il suo desiderio, entrando nell’Istituto delle Suore del Terz’Ordine Francescano di Syracuse (oggi Congregazione delle Suore di San Francesco della Comunità di Neumann), dove dopo il Noviziato emise la sua professione con il nome di Marianna.
Suor Marianna si dedicò all’apostolato della Congregazione, che fra l’altro consisteva nell’educazione dei figli degli emigrati tedeschi; apprese la lingua tedesca dei suoi genitori e fu incaricata di dirigere una nuova scuola specifica.

Per le sue doti intellettuali e per la sua generosa dedizione, nel 1870, fu eletta membro del con­siglio della Congregazione. In quest’ufficio svolse delicati incarichi, fra i quali la cura dei poveri da lei prediletti e la cura dei malati nei due ospedali di Sant’Isabella di Utica e San Giuseppe di Syracuse. Proprio in quel tempo fu propagato lo statuto che la cura medica fosse provvista per tutti senza badar a razza e fede. Marianna fu incaricata dalla Superiora Generale a dirigere l’ospedale San Giuseppe dal 1870 a 1877, era la prima clinica in Syracuse.

Nel 1877 fu eletta Madre Provinciale e riconfermata all’unanimità nel 1881. In questo periodo, nel 1883, le giunse una richiesta del vescovo di Honolulu, che a sua volta girava alle suore una petizione del re delle Isole Hawai nell’oceano Pacifico (allora indipendenti e dall’agosto 1959, 50° Stato degli U.S.A.), il quale chiedeva di avere infermiere per i lebbrosi abbandonati del regno.

La situazione era critica, già 50 comunità religiose avevano rifiutato la petizione reale. Padre Damiano de Veuster (1840-1889), canonizzato il 21 ottobre 2009, che aveva scelto di vivere in quelle condizioni precarie, faceva presente che sarebbero state necessarie delle suore, perché i malati strappati dai familiari e dai loro villaggi venivano portati nell’isola maledetta di Molokai, dove non esistevano edifici idonei ed assistenza sanitaria.

Si sarebbe dovuto costruire un ospedale e soprattutto instaurare una severa terapia igienica generale, specie per i figli più piccoli dei lebbrosi, che avevano seguito le madri, e impartire loro una educazione.
Madre Marianna scelse sei suore fra le 25, che si erano offerte, e partì con loro per fondare una Missione delle Suore del Terz’Ordine Francescano nelle Hawai; le accompagnò prima ad Honolulu, dove arrivarono l’8 novembre 1883. Al loro arrivo suonavano le campane della cattedrale Our Lady of Peace per salutare la nave SS Mariposa nel porto di Honolulu. Inizialmente, M. Marianna pensava semplicemente di aiutare le sei suore volontarie a sistemarsi nella missione, ma, profondamente commossa dalla situazione critica di coloro, che erano stati colpiti dal morbo di Hansen (allora conosciuto come lebbra), lei scelse di rimanere con loro. Svolse inizialmente, e per cinque anni, l’apostolato tra i residenti del „Leger Hospital“ a Honolulu.

Il compito delle suore sotto la guida di Madre Marianna era la gestione dell’ospedale filiale a Kakaako sull’isola Oahu, centro di accoglienza per pazienti lebbrosi di tutta l’isola. Qui furono scelti i casi più gravi e portati sull’isola Molokai per essere ricoverati nella residenza Kalawao e poi in Kalaupapa. A Molokai lavorava già da molti anni P. Damiano de Veuster, che nel 1884 aveva contratto la lebbra lui stesso.

Con profonda sollecitudine materna M. Marianna promise alle sue consorelle che nessuna di loro avrebbe contratto la lebbra per contagio dai pazienti e, fino ad oggi, così è stato.

Nello stesso anno Marianna fu chiesta dal governo di erigere l’ospedale Malulani, il primo Ospedale comune sull’isola Maui. Subito dopo fu richiamata d’urgenza all’ospedale die Oahu ad occuparsi del caso d’abuso dell’amministratore del Ospedale filiale di Kakaako, incaricato dal governo. Sua domanda al governo di scegliere fra la sua dimissione e il ritorno delle suore a Syracuse la portò la piena direzione dell’Ospedale sovraffollato.

Marianna collaborava anche con il governo locale ad istituire degli ospedali in varie isole dell’arcipelago. Tutto il lavoro organizzativo passò a Madre Marianna, la quale anche per le minacce delle altre suore di tornarsene con lei in America, dovette restare a Molokai per salvare la Missione e dimettersi da Superiora Provinciale.

Nel novembre 1888 Cope si spostava alla Penisola Kalaupapa, sia per assistere il malato P. Damiano de Veuster, ormai noto in campo internazionale per il suo lavoro per i lebbrosi, sia per continuare il suo lavoro per ulteriori trent’anni.
P. Damiano, dopo diagnosi della sua lebbra, fu evitato sia dal governo come dalle autorità ecclesiastiche. Viveva come un passero solitario finché Marianna e le sue consorelle gli stavano accanto nel suo isolamento totale dal mondo e nell’ora della sua morte, il 15 aprile 1889.

Proprio alla morte di P. Damiano de Veuster Marianna ricevette dal governo l’incarico ufficiale d’occuparsi anche dei ragazzi a Kalaupaga e di continuare come prima il suo lavoro per la popolazione femminile della colonia; costruendo una nuova casa per donne e ragazze. Un illustre uomo d’affari col nome Henry P. Baldwin regalò il denaro per questa impresa. Edificata la casa, Madre Marianna e due assistenti, suor Leopoldina Burns e suor Vincenza McCormick, aprirono una nuova scuola per ragazze col nome del benefattore. In quest’occasione proposero inoltre una scuola per ragazzi sotto la direzione di Fratelli della Congregazione del Sacro Cuore, venuti sull’isola per continuare il lavoro di P. Damiano de Veuster. Il governo incaricò allora il fratello Giuseppe Dutton con la direzione della nuova Casa-Baldwin per ragazzi.

A causa di tutti questi impegni Madre Marianna non tornò più in America, restava a servire i lebbrosi per quasi 30 anni fino alla morte. Furono fondate anche due case separate per i figli dei lebbrosi, tenuti nella più grande igiene, così che una volta adulti potevano essere inseriti sani nella società. Madre „Marianna di Molokai“, come ormai era chiamata, conosceva uno per uno i malati, li chiamava per il nome, li istruiva a coltivare quell’arida terra in arbusti, fiori e alberi, donando loro la dignità di esseri umani non più emarginati ed inutili. Gli storici la descrissero come una „religiosa esemplare con un cuore straordinario“.

Marianna Cope morì a Kalaupapa il 9 agosto 1918 e fu sepolta tra le persone che tanto amava in vita. Nel 2004, le sue spoglie furono trasportate nella cappella della Casa Madre a Syracuse.

Per la fama della sua santità, che crebbe costantemente dopo la sua morte, il 28 luglio 1983, la Santa Sede dava il nulla osta per l’inizio della Causa di Beatificazione; il 19 aprile 2004 fu dichiarata „venerabile“ ed il 14 maggio 2005 proclamata Beata dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Con la beatificazione di Marianna Cope e di Ascensione del Cuore di Gesù, ambedue religiose, si è iniziata una nuova procedura, dopo che per tantissimi anni le beatificazioni venivano celebrate direttamente dal papa; dal maggio 2005 con il nuovo pontefice Benedetto XVI, esse sono ritornate come nel lontano passato, alla competenza di cardinali e vescovi, autorizzati dal papa.

Papa Benedetto XVI l’ha dichiarato Santa il 21 ottobre 2012.