Andreas Resch: Nazaria Ignacia March Mesa

NAZARIA IGNACIA MARCH MESA
(1889-1943)

FONDATRICE DELLA
CONGREG.
DELLE
MISSIONARIE CROCIATE

DELLA CHIESA

Beata: 27 settembre 1992
Santa: 14 ottobre 2018
Festa: 6 luglio

NAZARIA IGNACIA MARCH MESA nacque a Madrid, Spagna, il 10 gennaio 1889, quarta di diciotto figli della famiglia di José Alejandro March y Reus e di Nazaria Mesa Ramos, dei quali sopravvissero soltanto dieci. Di costituzione gracile ed essendo in pericolo di vita, le venne somministrato battesimo il giorno stesso della nascita assieme alla sorella gemella Amparo. La cerimonia fu completata nella chiesa parrocchiale 1’11 aprile dello stesso anno.

A nove anni di età, mentre si preparava alla Prima Comunione come interna nel Collegio dello Spirito Santo di Siviglia, gestito dalle Religiose „Co­mendadoras del Espiritu Santo“, sentì la prima chiamata: «Nazaria, seguimi », ed ella rispose: « Ti seguirò, Signore, tanto vicino quanto possa farlo una crea­tura umana ». Quel giorno, consacrò al Signore il suo amore, confermato in seguito da un voto, fatto di undici anni. Sognava di diventare missionaria gesuita e formò, fra le compagne, un gruppo, cui diede il nome di missionarie occulte le quali, con preghiere e sacrifici, lavoravano per le missioni.

Uscita dal collegio, fra i 15 e i 17 anni, provò le attrattive del mondo: la sua grande simpatia attirava lo sguardo dei giovani. Nazaria si sentì lusingata ed ebbe il desiderio di essere libera. La chiamata del Signore fu però più forte e così scriverà alcuni anni dopo: «A sette anni, quando la ragione comincia a farsi sentire, ti ho conosciuto e, da allora, ti ho amato ». Confortata dal Sacramento della Cresima, uscì vittoriosa da questa lotta e, da quel momento, si consacrò senza riserve e per sempre a Gesù, confermando il proposito di servirlo il più da vicino possibile.

A causa di rovesci finanziari, la famiglia March Mesa, nel 1906, si trasferì in Messico. Durante la traversata Nazaria conobbe le « Piccole Sorelle degli An­ziani Abbandonati» che la colpirono per la loro semplicità, umiltà e dedizione ai poveri, e entrò nella loro congregazione il 7 novembre 1908. Dopo aver com­piuto il periodo di postulantato, fu mandata in Spagna a compiere il noviziato. Pronunciò i primi voti in questa Congregazione il 15 ottobre 1911.
Un anno dopo la mandarono, con nove consorelle, ad Oruro in Bolivia, per fondare un ospizio per anziani. Per oltre 12 anni si dedicò alla cura degli anziani, assolvendo le mansioni di sacrestana, cuoca, portinaia, segretaria e vice-supe­riora. La mancanza di denaro la spinse ad elemosinare per i paesi e i villaggi al fine di trovare aiuti per i suoi anziani. Li venne anche a conoscenza della realtà della Chiesa in Bolivia.

Nel 1920, mentre partecipava agli esercizi spirituali, ebbe l’impressione di „vedere“ che Gesù cercava qualcuno, sentendo poi in un’altra occasione le parole: «Nazaria, tu sarai fondatrice e questa casa sarà il tuo primo convento ».

Così, nel suo zelo apostolico, nel 1924 offrì la sua vita per la Chiesa della Bolivia. Allo stesso tempo sentì sempre di più la chiamata alla fondazione di una Congregazione religiosa con lo scopo dell’ampliamento del Regno di Cristo, a fianco del Papa e dei Vescovi, per mezzo dell’evangelizzazione e di altre opere di apostolato. « Sentii che lo Spirito Santo discese su di me e che 1’Opera era fatta. Una certezza profonda inondò la mia anima, sentivo che avevo la fede dei martiri e uscii, com’ero certa erano usciti loro dai tribunali, disposta a donare la mia vita, il mio sangue per innalzare la bandiera pontificia e formare uno squadrone di anime apostoliche che lottassero per la Santa Chiesa, vicino al Papa e ai Vescovi ».

Confidò queste convinzioni al Rappresentante del Papa in Bolivia, mons. Filippo Cortesi, che, d’accordo con la gerarchia ecclesiastica del paese, le diede la benedizione e, prendendo in mano l’iniziativa, fece fare i preparativi necessari alla fondazione delle Missionarie della Crociata Pontificia.

Il 16 giugno 1925 Madre Nazaria uscì definitivamente dal proprio istituto. L’8 settembre 1925 fondò con due compagne l’Istituto de Religiosas Misioneras de la Cruzada Pontificia nella più assoluta povertà. Immediatamente si unirono a lei altre compagne ed insieme incominciarono a recarsi nelle campa­gne, nelle città e negli accampamenti dei minatori, annunciando ovunque la Buona Novella del Vangelo, predicando con la parola e con l’esempio. Tra le attività del nuovo Istituto vanno menzionate la catechesi parrocchiale, la pre­parazione dei bambini alla Prima Comunione, la visita e l’assistenza ai carcerati, l’assistenza ai vecchi e ai poveri. Così, fin dall’inizio, aprì delle mense per i disoccupati, lavorò alla promozione sociale della donna e, in ogni luogo, i poveri erano i suoi prediletti.

Come tutte le opere di Dio, anche la nascita di questo Istituto fu povera e piena di contraddizioni. Molti non capivano questa nuova opera, che non corri­spondeva ai modelli tradizionali; altri, invece, la capivano e la sostenevano, vedendo in questo nuovo Istituto il segno di Dio. Tutto ciò arrecò contempo­raneamente gioie e dolori a Madre Nazaria Ignacia che comunque non si arrese di fronte alle difficoltà e alle persecuzioni.

Il 12 febbraio 1927 la nuova fondazione venne canonicamente eretta come Congregazione diocesana delle Sorelle della Crociata Pontificia, «primatenera figlia legittima della Chiesa boliviana » secondo le parole del vescovo di Oruro, mons. Abel I Antezana.

Lo spirito dell’Istituto e la sua missione, Madre Nazaria li abbozza con questo programma: « Questo e il nostro spirito: battagliero, fedele, coraggioso, tutto amore, amore soprattutto a Cristo ed in Cristo a tutti. Spartirsi tra i poveri, incoraggiare i tristi, dare la mano ai caduti; insegnare alle figlie del popolo; condividere il pane con lui. Cioè dare tutta la vita, e essere tutto per Cristo, la Chiesa, le anime ». «Nell’amare e collaborare con la Chiesa nella sua opera di predicare il Vangelo ad ogni creatura, è la nostra vita, è l’essere ciò che siamo ».

In questo spirito d’amore sorsero alcune iniziative geniali. Nel 1931 inau­gurò le « mense popolari» quando si chiusero le salnitriere del Cile, lasciando dietro una grande disoccupazione. Nei suoi scritti afferma: « continuando con nostro impegno con i poveri, fra mattina e sera diamo da mangiare a 1200 ».

In due occasioni sfiorò il martirio: in Bolivia (1932), una violenta persecuzione scatenata contro di lei dai nemici della Chiesa la pose in pericolo di vita. Durante la guerra della Bolivia con il Paraguay (1933-1935) Madre Nazaria e le sue figlie erano vicine ai soldati per sostenere la loro fede, aiutavano i feriti e si occupavano degli orfanelli. Nel 1934 creò il primo sindacato femminile con nome di «Società di Operaie Cattoliche ». Nello stesso anno venne a Roma per chiedere il Decretum Laudis che ricevette poi nel aprile 1935. A Roma assistette alla beatificazione dei Martiri del Paraguay, ricevendo una grazia che lascerà poi scritta nei suoi Diari: « Fu qualcosa di divino, la grazia del martirio per la Santa Chiesa che mi fu concessa e non soltanto per me, ma per tutta la Crociata Pontificia che veniva appresso a me… ». Questa grazia arrivò, ma senza versare sangue in Spagna, durante la guerra civile, quando nel 1936 si trovò di fronte ad un plotone di soldati, pronti a fucilarla insieme alle sue sorelle: «Dopo, tutte in fila attendevamo la fucilazione… Il Signore si valse di una bandiera dell’Uruguay per salvarci. Restammo sconsolate, senza la sospirata corona del martirio, al­lontanatasi da noi »!

Durante la sua breve vita, la Madre Nazaria fondò case in Bolivia, Argen­tina, Uruguay e Spagna, sostenuta dal suo fervido amore per Dio, per la Chiesa e per il Papa.

L’amore per Gesù e per la sua Chiesa la trasformarono. Il 27 giugno 1943 un avvenimento commosse perfino i medici. Dopo aver trascorso parecchie ore in stato di coma, quando risvegliò la videro raggiante, cantò il Te Deum e disse: «Ho vissuto due giorni nel cielo, ma non basta il nostro linguaggio a poterlo esprimere ». Sfinita e consumata da questo amore interiore, consegnò la sua anima a Dio. Erano le undici antimeridiane del 6 luglio 1943, a Buenos Aires. Fu sepolta nel mausoleo delle Ancelle del Sacro Cuore nel cimitero Chacarita di Buenos Aires. Nel 1957 i resti mortali di Nazaria Ignacia furono trasferiti temporaneamente presso la Casa Generalizia, a quel tempo in Buenos Aires, finchè, nel 1972, furono portati in Bolivia, ove riposano accanto alla cappella di Gesù Nazareno, calle Soria Galvarro n. 1764, Oruro, Bolivia.

La sua Congregazione ottenne il riconoscimento definitivo da parte della Chiesa il 9 giugno 1947 con il nome di Missionarie Crociate della Chiesa.

Il 27 settembre 1992, Nazaria Ignacia March Mesa è stata proclamata Beata da Papa Giovanni Paolo II.