Andreas Resch: Maria Anna Rivier

MARIA ANNA RIVIER
(1768-1838)

FONDATRICE
DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE
DELLA PRESENTAZIONE
DI MARIA

Beata: 23 maggio 1982 
Festa: 3 febbraio

MARIA ANNA RIVIER nacque a Montpezat-sous-Bauzon, di­partimento di Ardèche, diocesi di Vìviers, Francia, il 19 dicembre 1768 e fu battezzata con il nome di Maria. La bambina cresceva birichina quando, a circa sedici mesi, alla fine di aprile 1770, cadde dal letto infortunandosi gra­vemente ad un’anca. Le divenne impossibile la posizione eretta e si trascina­va sulla schiena aiutandosi con le mani. L’infermità aumentava di giorni in giorno. La testa e le braccia restavano gracili, le articolazioni dei polsi, delle caviglie e delle ginocchia s’ingrossavano e le membra erano tutte rattrappite. Maria divenne sempre più fragile. A stento poteva tenersi eretta coll’uso del­le stampelline, fatte fabbricare appositamente per lei dai genitori. Lo svilup­po dell’organismo della piccola era fortemente compromesso.

La madre si rivolse fiduciosamente alla Vergine della Pietà, venerata da­gli abitanti di Montpezat nella Cappella dei Penitenti. Ella portava là ogni giorno la povera bambina e le spiegava che la Vergine Madre e suo Figlio crocifisso avevano accettato un così grande dolore perché erano sospinti dal­l’amore e dal desiderio di salvare il mondo. Maria, per quattro anni, restò per ore ed ore, seduta sopra un tappetino tra l’altare e la Pietà, guardando e pregando la Madonna, sicura che l’avrebbe guarita: « Madonna Santa, gua­riscimi, te ne prego! Guariscimi, te lo chiedo! », e aggiungeva anche questa promessa ingenua: « Guariscimi e radunerò intorno a te moltissime piccoli­ne, le terrò a scuola e insegnerò a volerti tanto bene ». Durante questo dia­logo con la Madonna che durò per quattro anni, Maria ricevette un’annun­cio tutto speciale. « Mi venne improvvisamente il pensiero che, se Dio mi guariva, avrei potuto dedicare il resto dei miei giorni a fare scuola ai bambi­ni. Mi vedovo circondata da una schiera di piccoli, ai quali avrei fatto lezio­ne e che avrei catechizzato, e tale idea m’incantava ».

L’8 settembre 1774 Maria chiese le stampelline poste sopra un armadio e riuscì a camminare. Custodiva le tacchine al pascolo e si recava da sola al suo appuntamento con la Madonna, dietro l’altare della Cappella, ma una nuova caduta la immobilizzò completamente. Tuttavia, Maria non perse la fi­ducia, sentendosi sicura che un giorno sarebbe stata guarita. Infatti, il 15 agosto 1777, guarì completamente. Felice di avere ricevuto questa grazia im­mensa, cercò di esprimere la propria gioia e gratitudine. In un primo mo­mento volle fuggire in un luogo deserto per rimanervi a pregare. Ma il pro­getto si rivelò ben presto inattuabile. Non era questa la vocazione a lei asse­gnata. Ricordandosi della promessa fatta a Nostra Signora della Pietà: « Ti porterò molti fanciulli », Maria si dedicò all’apostolato fra le giovani della sua età, che la chiamarono la « piccola mamma », e alla visita ai poveri.

L’ammissione alla prima Comunione fece crescere in lei il desiderio di appartenere totalmente a Dio. Perciò la madre la collocò, insieme ad una sorella più grande, presso le suore di Notre-Dame a Pradelles (Alta Loira). Maria aveva dodici anni, ma ne dimostrava appena sette. Il desiderio di consacrarsi a Dio si fece sempre più forte, cosicché, finiti gli studi, chiese di essere ammessa nel Monastero. Ma le Suore del Consiglio giudicarono Maria troppo esile, cagionevole di salute, non adatta per la vita religiosa: « Questi rifiuti non fecero altro che acuire le mie aspirazioni… Poiché non mi voglio­no ammettere in convento, farò io stessa un convento ».

Nel 1786, giunta a diciotto anni, chiese e ottenne, dopo diverse difficoltà e sorrisi, il permesso di aprire una scuola dove, fin dall’inizio, i fanciulli si recarono numerosi. I genitori affidavano personalmente i propri figli alla giovane maestra, che con dedizione assoluta e con alto senso didattico attirava su di se la fiducia di tutti. « Di tutto quello che ho fatto nella vita », dirà più tardi, « niente mi consola di più dell’essermi dedicata, durante la giovi­nezza, ad istruire ed elevare a Dio alcuni giovani che sono diventati ferventi cristiani ».

Accanto al lavoro di maestra, prestò il suo servizio al Terzo Ordine di San Domenico e di San Franziskus, aprì un locale per le giovani disoccupa­te della parrocchia per curare la loro formazione, visitò i malati e si occupò dei bisognosi. Tutto questo lavoro fu troncato dalla Rivoluzione francese. Col decreto del 7-10 novembre 1793, la Convenzione abolì ufficialmente la religione cristiana e il rullo compressore si fece sentire anche a Montpezat. Nel 1794, Maria dovette lasciare Montpezat e rifugiarsi nel vicino villaggio di Thueyts, invitata dal sulpiziano Luigi Pontanier, che divenne il suo primo sostegno. Ormai abituata a navigare contro corrente, radunò alcune giovani e il 21 novembre 1796, festa della Presentazione di Maria al Tempio, insie­me a quattro compagne, col permesso del Vicario Generale, M. Vernet, pro­mise durante una Messa celebrata dal Pontanier nella soffitta dell’edificio scolastico di offrire se stessa e la sua opera alla Regina del cielo.

L’anno dopo, il 21 novembre 1797, le undici prime compagne fecero con lei la loro professione secondo una regola redatta provvisoriamente dal Pon­tanier. Il vescovo di Vienne approvò la regola il 7 agosto 1801, dicendo: « Figlie mie, qui c’e il dito di Dio che imprime la sua impronta su questa fondazione e sulle sue opere! ». Otto giorni dopo, il 15 agosto 1801, la fir­ma del concordato chiuse un’epoca storica e nello stesso tempo il periodo preparatorio della Congregazione delle Suore della Presentazione di Maria. Nel 1803 venne aperto il primo noviziato e dal 1802 al 1810 furono aperte 46 case. Le visite che Maria faceva alle case servivano per un duplice apostola­to: formare ed esortare le figlie ad una vita di preghiera e di impegno edu­cativo e pastorale, e parlare al popolo, raccogliendo intorno a se un gran nu­mero di ascoltatori. Convocava i fedeli in chiesa per l’assemblea della dome­nica, invitava a recitare il rosario, impartiva istruzioni agli uomini e alle don­ne. La forma di queste attività variava, ma i risultati furono sempre gli stes­si: numerosissime confessioni, conversioni clamorose e molte vocazioni.

La casa di Thueyts divenne presto troppo piccola e cosi, nel 1815, Maria acquistò a Bourg-Saint-Andéol (Ardèche), nella regione del Rodano, un anti­co convento ove trasferì il Centro della Congregazione. Da lì la Congregazio­ne si diffuse per tutta la Francia. Nel 1820 era presente in otto diocesi e contava ben 88 case. Nel 1822 Maria Rivier poté consegnare alle sue figlie la loro Regola, frutto di vent’anni d’esperienza, di modifiche e di preghiera. Maria continuava a visitare le case, ad aprire nuove scuole nei villaggi su ri­chiesta dei parroci o dei sindaci. Quest’immensa attività fu rallentata soltanto dal venir meno delle forze fisiche. La fine dell’anno 1837 e le prime settima­ne del 1838 segnarono il suo declino fisico. La mattina del 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio, si manifestò un miglioramento. Disse allora alla suora che l’assisteva: « Questa festa mi esalta nel desiderio di im­molarmi a Cristo ». Poco dopo, alla domanda di un sacerdote sulla ragione di questa sua attrazione per la festa della Presentazione di Gesù al tempio rispose: « Non riesco ad esprimere ciò che sento, ma quando penso che in quel giorno nostro Signore, non contento di essersi incarnato, volle offrirsi al Padre come vittima per tutti gli uomini e che la santa Vergine ha fatto con lui la stessa offerta, provo anch’io il desiderio d’immolarmi per la salvezza delle anime ». I1 3 febbraio 1838, verso le quattro e mezzo, Maria Rivier morì a Bourg-Saint-Andéol, mentre si trovava al consueto posto nel suo uffi­cio, da cui fino agli ultimi giorni aveva guidato la sua Congregazione con si­curezza e autorità. Fu detto di lei: « Ho visto soltanto due persone dotate di tanta eccezionale perspicacia: Napoleone e madre Rivier ». D’altra parte, aveva un altissimo senso del soprannaturale. Così, alla sua morte, tutti ebbe­ro l’impressione che con lei moriva una donna eccezionale e santa. Lasciava trecento figlie sparse in una quindicina di diocesi. In quarantadue anni ave­va fondato centoquarantuno case della Presentazione di Maria.

La sua tom­ba si trova nella Maison Provinciale, a Bourg-Saint-Andéol, Francia.

Oggi la Congregazione e presente in Africa, Asia, Europa e America, la­vorando specialmente per i bambini, la gioventù e i più abbandonati.

Il 23 maggio 1982, Maria Anna Rivier è stata beatificata da Papa Gio­vanni Paolo II.