Andreas Resch: Madre Teresa di Calcutta

MADRE TERESA DI CALCUTTA
(Agnese Gonxha Bojaxhiu)
(1910-1997)

FONDATRICE
DELLA CONGREGAZIONE
DEI MISSIONARI
E DELLE MISSIONARIE
DELLA CARITÀ

Santa: 4 settembre 2016
Festa: 5 settembre

Madre TERESA DI CALCUTTA nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, in Macedonia, città situata al punto d’incrocio della storia dei Balcani, da una famiglia di origine albanese. La più piccola dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu fu battezzata Gonxha Agnes, ricevette la prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel novembre 1916. Dal giorno della Prima Comunione l’amore per le anime entrò nel suo cuore. Suo padre, un uomo d’affari molto stimato nel suo paese, morì quando lei aveva otto anni, lasciando sola la madre, una donna sinceramente religiosa, che aprì un negozio di ricamo e abbigliamento per sostenere la famiglia.

La madre allevò i figli con fermezza e amore, influenzando notevolmente il carattere e la vocazione della figlia. La formazione religiosa di Gonxha fu rafforzata ulteriormente dalla vivace parrocchia del Sacro Cuore tenuta dai gesuiti, in cui era attivamente impegnata.

All’età di diciotto anni, mossa dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa nel settembre 1928, per entrare nell’Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come « le Suore di Loreto », in Irlanda, dove fu ammessa come postulante. Nel dicembre dello stesso anno venne mandata in India, dove giunse, a Calcutta, il 6 gennaio 1929. Subito dopo il suo arrivo entrò nel noviziato a Darjeeling col nome di suor Mary Teresa, in onore di Santa Teresa di Lisieux. Dopo la professione dei voti temporanei, nel maggio 1931, Suor Teresa venne mandata presso la comunità di Loreto a Entally e insegnò nella scuola St. Mary per ragazze. Il 24 maggio 1937 emise la professione dei voti perpetui, divenendo, come lei stessa disse: « la sposa di Gesù » per « tutta l’eternità ».

Da quel giorno fu sempre chiamata Madre Teresa. Continuò ad insegnare a St. Mary e nel 1944 divenne la direttrice della scuola. Persona di profonda preghiera e amore intenso per le consorelle e per le sue allieve, Madre Teresa trascorse i venti anni in Congregazione con grande felicità. Conosciuta per la sua carità, per la generosità e il coraggio, per la propensione al duro lavoro e per l’attitudine naturale all’organizzazione, visse la sua consacrazione a Gesù, tra le consorelle, con fedeltà e gioia.

Il 10 settembre 1946, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, Madre Teresa ricevette l’« ispirazione », la sua «chiamata nella chiamata ». Quel giorno, in che modo non lo raccontò mai, la sete di Gesù e l’amore per le anime si impossessò del suo cuore, e il desiderio ardente di saziare la Sua sete divenne il cardine della sua esistenza. Nel corso delle settimane e dei mesi successivi, per mezzo di locuzioni e visioni interiori, Gesù le rivelò il desiderio del suo Cuore di « vittime d’amore » che avrebbero « irradiato il suo amore sulle anime ». « Vieni, sii la mia luce », la pregò. « Non posso andare da solo ». Le rivelò la sua sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri, il suo dolore per non essere conosciuto da loro e il suo ardente desiderio per il loro amore. «Saziare l’infinita sete che Gesù ha sulla croce di amore e di anime, lavorando per la salvezza e la santificazione». Gesù chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Trascor­sero circa due anni di discernimento e verifiche prima che Madre Teresa otte­nesse il permesso di cominciare la sua nuova missione.

Il 17 agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro e oltrepassò il cancello del suo amato convento di « Loreto » per entrare nel mondo dei poveri. Dopo un breve corso con le Suore Mediche Missionarie a Patna, Madre Teresa rientrò a Calcutta e trovò un alloggio temporaneo presso le Piccole Sorelle dei Poveri. Il 21 dicembre andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di alcuni bambini, si prese cura di un uomo anziano che giaceva ammalato sulla strada e di una donna che stava morendo di fame e di tubercolosi. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire Lui in coloro che sono « non voluti, non amati, non curati ». Alcuni mesi più tardi si unirono a lei, l’una dopo l’altra, alcune sue ex-allieve.

Il 7 ottobre 1950 1a nuova Congregazione delle Missionarie della Carità (Fig.) veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta. Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò a inviare le sue sorelle in altre parti dell’India. Il riconoscimento pontificio concesso alla Congregazione dal Papa Paolo VI nel febbraio 1965 la incoraggiò ad aprire una casa di missione in Venezuela. Ad essa seguirono subito altre fondazioni a Roma e in Tanzania e, successivamente, in tutti i continenti. A cominciare dal 1980 fino al 1990, Madre Teresa aprì case di missione in quasi tutti i paesi comunisti, inclusa l’ex Unione Sovietica, 1’Albania e Cuba.

Per rispondere meglio alle necessità dei poveri, sia fisiche, sia spirituali, Madre Teresa fondò, nel 1963, i Fratelli Missionari della Carità; nel 1976 il ramo contemplativo delle sorelle, nel 1979 i Fratelli contemplativi, e nel 1984 i Padri Missionari della Carità. Tuttavia la sua ispirazione non si limitò soltanto alle vocazioni religiose. Formò i Collaboratori di Madre Teresa e i Collaboratori Ammalati e Sofferenti, persone di diverse confessioni di fede e nazionalità con cui condivise il suo spirito di preghiera, semplicità, sacrificio e il suo apostolato di umili opere d’amore. Questo spirito successivamente la condusse alla fondazione dei Missionari della Carità Laici. In risposta alla richiesta di molti sacerdoti, nel 1991 Madre Teresa dette vita anche al Movimento Corpus Cristi per Sacerdoti come una « piccola via per la santità » per coloro che desideravano condividere il suo carisma e spirito.

In quegli anni di rapida espansione della sua missione, il mondo cominciò a rivolgere l’attenzione verso Madre Teresa e l’opera che aveva avviato. Nume­rose onorificenze, a cominciare dal Premio indiano Padmashri nel 1962 fino al più rilevante, il Premio Nobel per la Pace nel 1979, dettero onore alla sua opera, mentre i media cominciarono a seguire le sue attività con interesse sempre più crescente. Tutto ricevette, sia i riconoscimenti sia le attenzioni, « per la gloria di Dio e in nome dei poveri ».

L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offriva una testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore e dell’incomparabile valore dell’ami­cizia con Dio. Ma vi fu un altro aspetto eroico di questa grande donna di cui si venne a conoscenza solo dopo la sua morte. Nascosta agli occhi di tutti, nascosta persino a coloro che le stettero più vicino, la sua vita interiore fu contrassegnata dall’esperienza di una profonda, dolorosa e permanente sensa­zione di essere separata da Dio, addirittura rifiutata da Lui, assieme a un cre­scente desiderio di Lui. Chiamò la sua prova interiore: « l’oscurità ». La « dolorosa notte » della sua anima, che ebbe inizio intorno al periodo in cui aveva comin­ciato il suo apostolato con i poveri e perdurò tutta la vita, la condusse ad una unione ancora più profonda con Dio. Attraverso l’oscurità partecipò mistica­mente alla sete di Gesù, al suo desiderio, doloroso e ardente, di amore, e condivise la desolazione interiore dei poveri.

Durante gli ultimi anni della sua vita, nonostante i crescenti seri problemi di salute, Madre Teresa continuò a guidare la sua Congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della Chiesa. Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano circa 4.000, presenti nelle 610 case di missione sparse in 123 paesi del mondo. Nel marzo 1997 benedisse la neo-eletta nuova Superiora Generale delle Missio­narie della Carità e fece ancora un viaggio all’estero.

Dopo un’estate di viaggi fra Roma, dove incontrava il Papa Johann Paolo II per l’ultima volta, New York e Washington, debole di salute, Madre Teresa tornò a Calcutta nel luglio del 1997. Alle 19.30 del 5 settembre, Madre Teresa venne dichiarata morta in Casa Madre. La sua salma fu portata nella chiesa di San Tommaso, vicino al convento di Loreto, dove era arrivata per la prima volta in India quasi sessantanove anni prima. Centinaia di migliaia di persone di ogni classe e religione le resero omaggio. Ebbe funerali di stato il 13 settembre e il suo corpo venne portato in processione per le strade di Calcutta. Presidenti, Primi Ministri, regine e inviati speciali erano presenti in rappresentanza di Paesi di tutto il mondo.

Il suo corpo fu sepolto nella Casa Madre delle Missionarie della Carità a Calcutta. La sua tomba divenne ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera per gente di ogni credo, poveri e ricchi, senza distinzione alcuna.

Meno di due anni dopo la sua morte, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione, il Papa Johann Paolo II permise l’apertura della Causa di Canonizzazione. Il 20 dicembre 2002, approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui miracoli.

Il 4 settembre 2016, Madre Teresa é statta canonizzata da Papa Francesco, dopo che, il 19 ottobre 2003, Papa Giovanni Paolo II l’aveva beatificata.