Andreas Resch: Luigi Guanella

LUIGI GUANELLA
(1842-1915)

FONDATORE
DELLA CONGREGAZIONE DEI
SERVI DELLA CARITÀ
E
DELL’ ISTITUTO DELLE
FIGLIE DI SANTA MARIA
DELLA PROVVIDNZA

Santo: 13 ottobre 2011
Festa: 24 ottobre

LUIGI GUANELLA nacque a Fraciscio, frazione del comune di Campodolcino Sondrio, Italia, in diocesi di Como, il 19 dicembre 1842 da Lorenzo e Maria Bianchi, nono di tredici figli e fu battezzato il 20 dicembre nella chiesa di Campodolcino dal cugino don Gaudenzio Bianchi.

Le figure fondamentali nella formazione della sua personalità e spiritualità erano i genitori. Il padre, robusto di fisico e di spirito, ispirava sicurezza, stabilità e forza, anche se era poco incline alla tenerezza. La sua severità veniva però ampiamente mitigata dall’affabilità della mamma Maria.

L’amore, la stima e l’ammirazione, la devozione di don Luigi nei loro confronti erano assai profondi: ormai anziano, confessò ai suoi confratelli che “la Provvidenza […] gli diede genitori cristiani, che gli apprendessero quelle virtù di pietà e di amore al lavoro e al sacrificio”. Ma non solo: la profonda fede della famiglia, scandita dalla Messa, ha influito in modo determinante sul suo futuro.

Luigi visse a Fraciscio la sua infanzia fino ai dodici anni accanto ai genitori ed ai fratelli e sorelle. Una vita caratterizzata da profondo spirito di fede, dalla santa Messa, dal Rosario, dalla lettura della Bibbia e delle Vite di Santi, dall’abbandono nelle mani di Dio, dallo studio, dalle faccende domestiche, alla scuola, dal lavoro della campagna a quello di pastorello sugli alpeggi di Motta e dell’Angeloga. Era un ragazzo allegro e vivace, a volte un po’ spericolato, giocando con la sorella Caterina, era solito impastare terra e acqua dicendo: «Quando saremo grandi, faremo così la minestra ai poveri».

Il 30 giugno 1849, a sei anni, ricevette la cresima dal vescovo Carlo Romanò nella parrocchiale di Campodolcino. L’8 aprile 1852, nel giorno della sua prima comunione, Luigi ebbe quasi una predizione della sua missione: in un momento di solitudine, egli ricorda “nel suo cuore si svolgeva un paesaggio di soave dolcezza, quasi di paradiso, che lo persuadeva a forti propositi di bene”.

A dodici anni, all’inizio di novembre 1854, dopo le scuole elementari, Luigi entrò nel Collegio Gallio di Como, grazie ad una borsa di studio ottenutagli dal cugino don Gaudenzio Bianchi. Qui frequentò, negli anni scolastici 1854-1860, cinque anni di ginnasio e uno di liceo; nei suoi studi ebbe come prefetto il santo Giovanni Battista Scalabrini, futuro vescovo di Piacenza e apostolo dei migranti: ne nacque una profonda amicizia che durò tutta la vita.

Nel novembre 1860 entrava nel Seminario minore di Sant’Abbondio di Como per frequentarvi un biennio di studi filosofici, seguiti dal triennio di studi teologici presso il Seminario Maggiore; il 26 maggio 1866, nella Cappella dell’Episcopio, fu ordinato sacerdote dal vescovo Bernardino Frascolla, vescovo di Foggia, relegato a Como dalle autorità politiche, prima rinchiuso nel carcere e poi domiciliato coatto in Seminario (1864-1866). Il 31 maggio 1866, solennità del Corpus Domini, a ventiquattro anni, celebrò la prima Messa nella Collegiata della Beata Vergine Assunta a Prosto in Val Bregaglia, dove rimase per un anno come coadiutore. L’anno successivo fu nominato economo spirituale a Savogno, piccolo paese della val Bregaglia raggiungibile da una mulattiera di quasi tremila gradini. Qui rimase otto anni, impegnandosi senza sosta in attività pastorale intensa, che andavano dall’istruzione dei bambini e degli adulti, dall’accompagnamento dei disabili bisognosi di cure al Cottolengo di Torino, dalla promozione delle vocazioni sacerdotali e religiose, ai lavori manuali di ampliamento della chiesa e di costruzione della tettoia del lavatoio e del cimitero.

Il suo entusiasmo lo portava però verso cose nuove e più grandi dei confini del piccolo paese. Nel 1875 raggiunse don Bosco a Torino, tra i Salesiani, dove rimarrà tre anni. Ma la sua strada era un’altra. Richiamato dal vescovo, nel 1878 tornò in Diocesi e venne inviato a Traona, nella bassa Valtellina, come aiuto dell’arciprete della chiesa di S. Alessandro. Qui rimase tre anni e aprì nel vicino ex-convento di S. Francesco una scuola per ragazzi poveri, che nei suoi sogni doveva essere la Casa Madre delle sue istituzioni di carità.

A causa della dura opposizione della Prefettura di Sondrio, nel luglio del 1881 dovette lasciare Traona: diretto a Olmo, un piccolo nucleo della Val San Giacomo, dove fu praticamente mandato in “esilio” per poco più di due mesi perché non potesse esercitare “pericolose influenze”.

Dopo l’amara esperienza di Olmo, nell’ottobre 1881 il vescovo lo inviò a Pianello Lario, sul lago di Como, dove il parroco don Carlo Coppini, defunto da poco, aveva raccolto un gruppo di giovani, consacrate per assistere i bisognosi in un ospizio in località Camlago.

Quel gruppo di giovani donne, tra cui le sorelle suor Marcellina e Chiara Bosatta, diventerà il primo embrione della Figlie di Santa Maria della Provvidenza. Lo zelo e la carità apostolica di don Luigi incrementarono l’opera benefica fino a espanderne l’attività nel cuore della stessa città di Como.

“L’ora della misericordia”, come chiamava Guanella il momento propizio del favore divino, giunse quando il 5 aprile del 1886, verso l’imbrunire, una barca con poche masserizie, due suore e alcune orfanelle salpò dall’imbarcadero di Pianello di Lario per giungere a Como. Qui ebbe inizio l’attività della “Piccola Casa della divina Provvidenza”, poi “Casa Divina Provvidenza” per evitare l’omonimia con l’istituzione del Cottolengo. La prima comunità era guidata dalla giovane suor Chiara Bosatta, che però dovette tornare dopo pochi mesi a Pianello di Lario perché gravemente malata; morì il 2 aprile dell’anno seguente, offrendo la sua vita per il progresso dell’Opera nascente. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 21 aprile 1991.

La Casa ebbe subito un rapido sviluppo, allargando l’assistenza al ramo maschile, la congregazione dei Servi della Carità, benedetta e sostenuta dal Vescovo prima di Como e poi di Milano, Beato Andrea Ferrari. Dopo un periodo di voti temporanei, il 24 ed il 28 marzo 1908 (riconosciuto come data di fondazione), i primi 17 sacerdoti emisero i voti semplici perpetui insieme al fondatore. Seguì una visita apostolica, che si finì con il pontificio decreto di lode, concesso il 15 agosto 1912. L’approvazione temporanea delle Costituzioni si ebbe il 10 luglio 1928, quella definitiva il 16 luglio 1935.

L’Opera iniziata da don Guanella ben presta si estese anche fuori dalla città di Como: nelle province di Milano (1891), Pavia, Sondrio, Rovigo, Roma (1903), a Cosenza e altrove, in Svizzera e negli Stati Uniti (1912) sotto l’amicizia e la protezione di San Pio X.

Le opere e gli scopi che cadono sotto l’attenzione del don Guanella sono quelli tipici della sua terra di origine. Molti i bisognosi: bambini e giovani, anziani lasciati soli, emarginati, handicappati psichici: tutta la fascia intermedia tra i giovani di Don Bosco e gli inabili del Cottolengo, persone ancora capaci di una ripresa: terreno duro e arido come la sua terra natale, ma che, lavorato con amore (nelle scuole, laboratori, colonie agricole) può dare frutti insperati.

Durante il periodo di permanenza nella parrocchia di Pianello del Lario, Guanella poté anche dedicarsi, oltre ad un’intensa attività pastorale, alla stesura di una quarantina di operette rivolte al popolo su temi di ascetica, catechesi, agiografia, storia.

Gli acciacchi della vecchiaia, l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, l’impegno di alcuni confratelli al fronte militare, minarono la salute di don Guanella. Il 27 settembre 1915, mentre si trovava a tavola con i confratelli della Casa Madre di Como, fu colpito da paralisi. Alcuni giorni dopo don Luigi Orione si premurò di fargli visita e il vescovo di Como lo venne a trovare più volte. Il 22 ottobre don Guanella ricevette l’Eucaristia per l’ultima volta dalle mani di don Aurelio Bacciarini, vicario generale dell’Opera (che poi sarà il suo successore). Domenica 24 ottobre 1915 terminò la sua vita terrena, affidandosi al Padre.

Luigi Guanella fu proclamato Beato da Papa Paolo VI, il 25 ottobre 1964, (Processi diocesani: 1923-1930, introduzione della causa: 15 marzo 1939), ed è stato canonizzato a Roma da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.

Il suo corpo è venerato nel Santuario del S. Cuore in Como.