Andreas Resch: Alberto Hurtado Cruchaga

ALBERTO HURTADO CRUCHAGA
(1901-1952)

SACERDOTE PROFESSO
DELLA
COMPAGNIA DI GESÙ

Beato: 16 ottobre 1994
Santo: 23 ottobre 2005
Festa: 18 agosto

ALBERTO HURTADO CRUCHAGA nacque a Viña del Mar, Cile, il 22 gennaio 1901, primogenito di Alberto Hurtado Larrain e Anna Cruchaga To­cornal. Fu battezzato il medesimo giorno col nome di Alberto. Fu educato in seno a una famiglia cristiana e felice fino al 14 giugno 1905 quando rimase orfano di padre. La madre, costretta a vendere, a condizioni sfavorevoli, la loro modesta proprietà per pagare i debiti della famiglia, si trasferì con i due figli a Santiago. Ivi, Alberto e suo fratello Michele dovettero andare a vivere presso dei parenti e, spesso, a rimanere lontani l’uno dall’altro. Fin da piccolo Alberto sperimentò dunque la condizione di è povero, senza casa e alla merce degli altri.

Nel 1909, una borsa di studio gli diede modo di frequentare il Collegio dei Gesuiti a Santiago, ove si distinse per profitto, allegria e pietà. Nell’agosto 1910 venne ammesso alla Prima Comunione e i127 ottobre dello stesso anno ricevette la Cresima. Qui divenne membro della Congregazione Mariana e, come tale, prese un vivo interesse per i poveri, recandosi presso di loro nei quartieri più miseri ogni domenica pomeriggio.

Finiti gli studi secondari nel 1917, avrebbe voluto farsi gesuita; ma gli fu consigliato di rimandare l’ingresso per occuparsi della mamma e del fratello più giovane. Lavorando al pomeriggio e alla sera, riuscì a sostenere i suoi ed al tempo stesso a frequentare, fin dal 1918, la facoltà di legge dell’Università Cattolica. Anche in tale periodo le sue premure erano rivolte ai poveri che continuava a visitare ogni domenica. L’obbligo del servizio militare nel 1920 gli fece interrompere gli studi. Al servizio militare si iscrisse a un corso per universitari e nel dicembre del 1920 ricevette il grado di Tenente. Congedato, riuscì a laurearsi all’inizio dell’agosto 1923.
In tutti questi anni di formazione condusse una vita caratterizzata da due note precipue: l’amore a Cristo presente nell’eucaristia e l’amore ai poveri. Questo attaccamento a Cristo trovò l’espressione più coerente nella risposta alla sua vocazione religiosa.

Il 14 agosto 1923 iniziò il Noviziato nella Compagnia di Gesù a Chillán e, 16 aprile 1925, fu inviato a Cordoba in Argentina per terminare il noviziato e per compiere gli studi umanistici. Nel 1927 fu mandato a Barcelona in Spagna per gli studi di filosofia e di teologia, soggiornando per un mese in Irlanda per perfezionarsi nell’inglese. A motivo della soppressione dei Gesuiti, avvenuta in Spagna nel 1931, nel settembre delle stesso anno dovette partire per il Belgio e continuare la teologia a Lovanio. Allo stesso tempo faceva anche studi di psicologia e di pedagogia in vista di conseguire il dottorato. Il 24 agosto 1933 fu ordinato sacerdote. Terminato lo studio di Teologia nel 1934, fece il terzo anno di probazione a Drongen, sempre in Belgio. Il 10 ottobre 1935 presentò la sua tesi all’Università di Lovanio, ottenendo il dottorato in pedagogia. Dopo la visita di alcuni centri europei di Pedagogia ritornò in Cile nel gennaio 1936
.
A Santiago insegnò religione al Collegio S. Ignazio, pedagogia all’Università Cattolica e nel seminario Pontificio. Incaricato della Congregazione Mariana degli studenti, coinvolse questi nella catechesi ai poveri; guidando corsi di Esercizi Spirituali diresse molti giovani e ne accompagnò parecchi nella loro risposta alla vocazione sacerdotale. Il suo zelo andò gradualmente estendendosi in tutti i campi. Accanto all’insegnamento scrisse vari saggi sull’educazione come pure sull’ordine sociale cristiano; costruì una casa di Esercizi Spirituali in un villaggio che oggi porta il suo nome. Nel 1941 pubblicò il suo libro più famoso: Es Chile un país católico?

Il suo impegno e il suo zelo per la cura dei giovani furono talmente noti ed apprezzati, che la gerarchia ecclesiastica del Cile, nel 1941, lo nominò assistente della Gioventù di Azione Cattolica, prima a livello dell’Arcidiocesi di Santiago, poi, nel 1942, a quello nazionale. Percorse tutto il paese e suscitò un grande entusiasmo fino al 1944 quando quest’attività venne a concludersi in circostanze tragiche e dolorose per il p. Hurtado. Il suo modo di agire non piacque all’as­sessore generale dell’Azione Cattolica Cilena. Hurtado presentò la rinuncia del suo incarico all’arcivescovo che non la accettò, ma la tensione rimase. Hurtado accolse tutto nel segno della croce, che è la nota distintiva del vero cristiano.

Proprio in questa fase del ritiro da ogni esteriorità, dal parlare e dallo scrivere per gli altri, viveva quanto diceva nei riguardi di se stesso, che bisogna « comprendere che essere cristiani significa „essere Cristo“, accettare la sua croce, la suo povertà, le sue umiliazioni, i suoi dolori. Fede in Cristo e rifiuto della croce sono incompatibili ».

La Provvidenza si avvalse però di quanto si verificò aprendo una sua via di apostolato. Fu profondamente colpito dal vedere le numerose persone anziane girovagare, i molti „barboni“, derelitti umani, costretti a campare miseramente da soli; i tanti ragazzi e bambini che a motivo della povertà conducevano l’esistenza come „emarginati“ dalla società spinsero Padre Hurtado all’azione.

Così nell’ottobre del 1944, mentre teneva un corso di Esercizi Spirituali, fece appello agli uditori sollecitandoli a pensare ai molti poveri della città e specialmente agli innumerevoli bambini che vagabondavano per le strade di Santiago. Questo suscitò una pronta risposta di generosità e costituì l’avvio di quella iniziativa che ha reso in particolare noto il p. Hurtado: una forma di attività caritativa che provvede un luogo ove vivere per la gente senza tetto: El Hogar de Cristo, La Casa di Cristo.

Per mezzo dei contributi di benefattori e con l’attiva collaborazione di laici impegnati, il p. Hurtado aprì una prima casa di accoglienza per i giovani, poi per le donne, poi per i fanciulli: i poveri trovavano finalmente un focolare domestico nella « Casa di Cristo ». Queste case andarono moltiplicandosi e presero anche nuove dimensioni: in alcuni casi divennero centri di riabilitazione, in altri di formazione per l’artigianato. Il tutto sempre ispirato ai valori cristiani e permeato da essi. In questo spirito Hurtado si era immedesimato con questa povera gente, con la loro povertà interiore e con la loro sofferenza causata sopratutto dalla solitudine e dalla mancanza di affetto.

Nel 1945 il p. Hurtado visitò gli Stati Uniti interessandosi anche per il movimento «Boys Town» („città dei ragazzi“) e come adattarlo al suo paese. Ritornato a Santiago nel marzo 1946 continuò ad insegnare nel Collegio e all’Università, a predicare e tenere corsi di Esercizi Spirituali, ecc.
Nel 1947 Hurtado fondò 1’Associazione Sindacale Cilena (ASICH), indi­rizzata a promuovere un sindacalismo ispirato alla dottrina Cristiana.

Gli ultimi sei anni della sua vita furono dedicati allo sviluppo delle Case di Cristo, che oggi contano più di 250 realizzazioni, finanziate da contributi mensili di circa 200.000 membri (socios comprometidos). Nel giugno 1947 si recò di nuovo in Europa per assistere ad un Congresso dei gesuiti dedicato all’apostolato moderno. L’8 ottobre fu ricevuto in udienza da Pio XII. Ritornato in patria nel gennaio 1948 riorganizzò la sua attività per dar più importanza al lavoro nel campo sociale appoggiandolo con diverse pubblicazioni.

Fra il 1947 ed il 1950 scrisse tre importanti libri: sui Sindacati, sull’umane­simo sociale e sull’ordine sociale cristiano. Nel 1951 diede avvio alla rivista Mensaje dedicata a spiegare la dottrina della Chiesa. In tutto gli scritti da lui editi ammontano a ben 123 titoli.

Ormai la salute di Hurtado declinava sempre di più nonostante tutte le possibili cure. Il 10 maggio 1952 celebrò l’ultima Messa. Il 21 maggio successivo subì un infarto polmonare. Un cancro al pancreas lo portò in pochi mesi alla fine della vita: in mezzo agli atroci dolori fu spesso udito ripetere: «Sono contento, Signore ». Dopo aver speso l’esistenza manifestando l’amore di Cristo ai poveri, fu da Lui chiamato a se il 18 agosto 1952 nella Clinica dell’Università Cattolica di Santiago. Poco dopo il suo corpo fu traslato alla chiesa di S. Ignazio e poi sepolto nella Parrocchia di Jesus Obrero, accanto al «Hogar di Cristo ».

Oggi la sua tomba si trova nel Santuario eretto in sua memoria nel Av. General Velàzquez 1090, Santiago de Cile.

Il 16 ottobre 1994, Alberto Hurtado Cruchaga è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II.